Il “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP” è uno dei prodotti
più antichi e tipici dell’agricoltura campana, tanto da essere perfino rappresentato nella scena del tradizionale presepe napoletano.
In realtà, in diversi territori della Campania, esistono
raggruppamenti di ecotipi con bacche di piccola pezzatura, i cosiddetti “pomodorini”, che si distinguono tra loro per tipicità, rusticità e qualità organolettica. I più famosi da sempre sono però
quelli tuttora diffusi sulle pendici del Vesuvio. Il “Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP” raggruppa vecchie cultivar e biotipi locali accomunati da caratteristiche morfologiche e qualitative
più o meno simili, la cui selezione è stata curata nei decenni dagli stessi agricoltori. Le denominazioni di tali ecotipi sono quelle popolari attribuite dagli stessi produttori locali, come
“Fiaschella”, “Lampadina”, “Patanara”, “Principe Borghese” e “Re Umberto”, tradizionalmente coltivati da secoli nello stesso territorio di origine [...]. Fonte: http://www.agricoltura.regione.campania.it/tipici/piennolo.html
Finalmente, dal 2014, il pomodorino dell'azienda Angrisani è presidio Slow Food.
Con l'aiuto del responsabile tecnico del Presidio, Patrizia Spigno, che è anche Fiduciario della Condotta Vesuvio, sono stati individuati gli ecotipi migliori, pur salvaguardando, con il relativo disciplinare slow, la biodiversità del prodotto. "Lucariello", "Acampora" e "Riccia di San Vito" sono gli evocativi nomi delle specifiche cultivar utilizzate dall'azienda, i cui semi sono stati selezionati e certificati grazie al lavoro svolto dal progetto regionale di ricerca, recupero e conservazione del germoplasma orticolo campano, di cui la dottoressa Spigno, è ricercatrice.
Di seguito una carrelata fotografica della campagna 2013-2014, che vale molto più di mille parole.